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Come imparare a gestire il proprio comportamento alimentare
Osservate gli animali selvatici. Avete mai visto una lepre o un cerbiatto in sovrappeso? Magari se osserviamo degli orsi o degli ippopotami questi si che sono grassi. Ma è vero anche che la loro corporatura è adeguata al clima in cui sono abituati a vivere. Ma esaminiamo dei branchi di pesci o di zebre, questi animali hanno corporature differenti ma la loro sagoma non muta mai. Perché allora l'unica specie del pianeta che ha problemi di peso è quella più intelligente di tutte, insieme agli animali domestici di cui controlla le abitudini alimentari?
Ho trovato una risposta a questa domanda osservando il comportamento di uno scoiattolo dopo avergli portato un sacchetto di noccioline. Inizialmente lo scoiattolo ha cominciato a mangiarle con voracità, tant'è che pensai che sarebbe diventato obeso. Ma non avevo ancora finito di formulare il mio pensiero che lui aveva già iniziato a conservare le noccioline nel suo rifugio.
Nello stesso pomeriggio andai in un locale, e osservai delle persone che stavano prendendo un aperitivo. Era incredibile vedere come il barista non facesse in tempo a riempire le ciotole di noccioline o di patatine, che le persone presenti nel locale le facevano fuori tutte quante e senza minimamente rendersene conto.
La specie più dotata mentalmente del pianeta non era in grado di gestire il PROPRIO comportamento alimentare. Questo è solo un esempio ma può farci riflettere sul perché oggi la maggior parte delle persone ha problemi di peso e non riesce a gestire i propri bisogni.
In realtà il fine ultimo del mangiare è la sopravvivenza: il cibo ci da l'energia necessaria per vivere. Ed infatti, gli animali selvatici mangiano quando hanno fame e smettono di farlo quando non ne hanno più. Invece gli esseri umani tendono a mangiare anche per motivazioni molto più banali. Dietro la parola "cibo" c'è tanto altro. In quanti mi dicono di mangiare per abitudine, per noia, perché non sono riusciti a resistere o perché sono stati indotti a pensare che si possa trarre piacere dal mangiare fine a se stesso.